mercoledì 23 aprile 2008

"Follia"


Scrivere di questo libro.
Comincio da oggi a tenere un resoconto dei libri già letti. Mi servirà per mantenere memoria di ciò che è stato. Mica è facile ricordare tutto. Ma non divaghiamo e pasiamo al presente, ma è già passato, perché il presente è effimero e a volte ci sfugge l'importanza che può avere un "ora", piuttosto che un "fu".
Stella. E' lei la protagoinista di questo viaggio all'interno della mente malata di una donna passionale e innamorata. Innamorata alla Follia. Ma è davvero malata? Amare al punto di perdere la ragione non è forse amare con tutti se stessi?
"Già, l'amore - dissi. Parliamo di questo sentimento che non riuscivi a dominare. Come lo descriveresti?
Qui Stella fece un'altra pausa. Poi, con voce stanca, riprese: Se non lo sai non posso spiegartelo. - Allora non se ne può parlare? E' una cosa che nasce, che no si può ignorare, che distrugge la vita delle persone. Ma non possiamo dire nient'altro. Esiste e basta -.
Queste sono parole, Peter- mormorò Stella."
Un viaggio, dicevo, alla ricerca di ciò che l'amore può rappresentare. Ma attenzione. non un viaggio in una rosea storia di passioncelle e tradimenti.
Personaggi caratterizanti e caratterizzati. Esempi di quattro, o meglio cinque, realtà così differenti da chiedersi come possano coesistere così a stretto contatto.
Peter. Lui è lo psichiatra, l'Io narrante, cui si alterna la voce di Stella. Peter, di cui non possiamo dire l'età, le passioni, il punto di vista. Peter, elemento di equilibrio in una storia che non ti lascia, che ti cattura, che ti artiglia il cuore e la mente. E' Peter a ristabilire il contatto con la realtà, tanto per i personaggi quanto per il lettore che si ritrova invischiato nella sordida realtà della passione fisica innescata da una pulsione più sottile, meschina, subdola, invisibile. Una pulsione chiamata Amore.
Edgar. Lui è la miccia. Omicida, o meglio uxoricida. Ha mutilato la moglie dopo averla uccisa, mosso da quella stessa passione affetta da malattia, da gelosia, da paura, da paranoia. Ma sempre, nel profondo, mosso dallo stesso Amore che lega l'altro personaggio.
Max. Il marito, lo psichiatra in seconda, l'osservatore talmente assorbito dal suo lavoro da non riuscire a distinguerlo dalla vita privata. Perché quando si ha a che fare con la malattia ogni istante, quando la si studia, la si respira sotto la pelle, sui vestiti, nell'aria, in tutto ciò che ci circonda, vacillare è un attimo. Un attimo di terribile lunghezza.
Brenda. L'apoteosi del concetto di suocera, la ricca, immacolata, perfetta mamma di Lui. Il cordone mai tagliato, l'unica alternativa al disastro, che tanto fa per farsi presente che diventa impossibile non ncercare di evitarla.
Charlie. L'occhio dell'innocenza, il lato debole della follia. Lo specchio di un immagine ormai invisibile, il nostro alter ego, il bambino che non vogliamo vedere per paura di sapere cosa accade.
Un libro, un'allegoria della vita possibile e di quella reale. Il contrasto tra la supposizione e la concretezza di essitenze in bilico. La nostra vita è una bilancia in perenne oscillazione. I conti devono tornare. E quante bugie perché così sia.
Ma cosa succederebbe se...
"Follia" - Patrick McGrath - Ed Adelphi - Settembre 2007 - 294 pgg. - Euro 16,50

1 commento:

laura stefanelli ha detto...

bellissima recensione........un libro di tale spessore non si dimentica
non temere!